Era il mese di ottobre 2021, quando incontrai in centro a Verena Marco Bertazzoli e Matteo Lonardi, gestori della pagina Instagram @storie_di_verona. Ci eravamo già sentiti via posta elettronica, ma non ci eravamo mai incontrati prima. In quell’incontro proposi loro, nei dettagli l’iniziativa “I ponti raccontano Verona”. Eravamo entusiasti di quello che si prefigurava come un viaggio interessante per raccontare in un modo diverso la storia della città scaligera. Quel viaggio iniziò sul web il 21 marzo 2022.

Da allora – quasi letteralmente – di acqua sotto i ponti ne è passata parecchia e molte storie sono state raccontate, adesso è arrivato il momento di chiudere questa iniziativa.

I ponti di questa bellissima città sono stati raccontati tutti. Vi abbiamo raccontato persino di quelli che un tempo erano attivi, prima dell’alluvione del 1882 e poi sono scomparsi o che sono crollati in epoca medioevale e mai più ricostruiti, come il Postumio.

Mentre realizzavamo questa iniziativa abbiamo potuto notare che se mettessimo in ordine cronologico tutti e dodici i manufatti riusciremmo a vedere con chiarezza la storia della città, che via via nel tempo è cambiata rimanendo fedele a sé stessa. In altre parole raccontare un ponte dietro l’altro è un po’ come vedere gli anelli di un vecchio albero, che di volta in volta cresce e si rinnova.

Oggi sappiamo che all’orizzonte sta per essere costruito un nuovo ponte a scavalco dell’Adige, simbolo di una città che sa e vuole guardare al futuro. Sarà quello destinato all’Alta Velocità ferroviaria. Abbiamo cercato sul web dei possibili rendering del nuovo manufatto, ma non ne abbiamo trovati. Così come non sappiamo come si chiamerà, ma sarebbe bello se fosse intitolato a una personalità della cultura cittadina, magari – perché no – a una donna, sarebbe la prima volta.

Ai ragazzi di Storie di Verona va il mio personale grazie per questa avventura, con la speranza di tornare a collaborare di nuovo in futuro, magari per scoprire altri posti di questa incantevole città.

A voi lettori il ringraziamento di progetto I.L.I.E. e di Storie di Verona, con la speranza che di questi nostri scritti ne facciate tesoro e li possiate usare per scoprire in modo nuovo la città che ospitò Dante Alighieri e che ha fatto da sfondo alla storia di Giulietta e Romeo.

Ora lascio la parola a Marco e Matteo:

Non vi è Verona senza Adige, non vi è Verona senza ponti, magnifiche opere strutturali che molto spesso diamo per scontate. Li si attraversa per giungere oltre lo sciabordio del fiume e sembrano ancorare il centro storico alla riva opposta… Come una meravigliosa nave di esperienze umane approdata al cospetto delle Torricelle.

Scivola quindi l’Athesis lungo la carena dell’enorme veliero, talvolta imbizzarrendosi e rompendo lo scafo, talvolta accarezzandolo dolcemente. E siamo noi i capitani, nostromi e nocchieri delle nostre vite a bordo dell’ammiraglia scaligera: come i ponti si gettano aldilà del fiume per tracciare il cammino, così pure noi li seguiamo per arrivare alla meta predestinata.

Un ponte non è però un viaggio di sola andata. Su di essi passiamo, ripassiamo, sostiamo, viviamo gli impercettibili attimi del viaggio e le dolci note ondose della sosta. A tutti gli effetti, ci immettiamo nella loro vita, nella loro storia. Passo dopo passo. Narriamo Storie di Verona perché ne siamo parte, continuiamo a goderci la brezza del fiume perché non abbandoniamo mai la nave.

La storia dei ponti che vi abbiamo sin qui raccontato è solo una parte di un viaggio lungo e chissà quali sorprese ci riserverà il futuro.

Testo di : Michele Tonin, Marco Bertazzoli e Matteo Lonardi per progetto I.L.I.E. e Storie di Verona

Foto di : Marco Bertazzoli per progetto I.L.I.E. e Storie di Verona