Un ponte dedicato al Risorgimento e costruito sul finire degli anni sessanta del secolo scorso per collegare due quartieri, mentre il boom economico stava volgendo ormai alla fine.

Sino a ora vi abbiamo raccontato dei ponti di Verona costruiti prima di quella tragica notte del 25 aprile 1945, quando – purtroppo – vennero fatti brillare dai tedeschi. Alcuni, al termine delle ostilità, furono ricostruiti com’erano e dov’erano; altri solo dov’erano, perché si predilesse la pratica funzionalità all’estetica.

La città scaligera aveva da tempo bisogno di un nuovo ponte che collegasse il quartiere di San Zeno con quello di Borgo Trento. Un’idea che venne discussa già nel 1938 e che forse sarebbe diventata realtà qualche anno dopo, se la guerra non fosse nel frattempo scoppiata.

Terminato il conflitto la città cercò di risollevarsi dalle rovine, ma quell’idea di un nuovo manufatto che fosse in grado di collegare i due quartieri sopra citati, era sempre lì.

L’occasione arrivò con i festeggiamenti per i cent’anni dell’unità d’Italia (1961) che il Comune colse al volo per indire un concorso per la realizzazione di un ponte dedicato al Risorgimento. A quel concorso parteciparono diversi architetti e ingegneri, ma tutti i progetti presentati non vennero selezionati, in quanto la giuria li reputò di scarso interesse.

Passarono due anni e nel 1963 il Comune di Verona decise di affidare l’incarico di progettare il nuovo manufatto sull’Adige all’ingegnere Pier Luigi Nervi il quale accettò, a patto di poter occuparsi esclusivamente del progetto esecutivo e della direzione artistica.

Come sempre le cose, quando si tratta di opere pubbliche, non vanno lisce, perché la Soprintendenza si oppose al progetto in quanto riteneva che l’opera potesse essere troppo impattante, dal punto di vista viabilistico, sul quartiere di San Zeno.

Evidentemente qualcosa si sbloccò se, nel 1967, venne dato il via ai lavori e solo un anno più tardi, nel 1968, l’opera venne inaugurata: un ponte a quattro corsie (due per ogni senso di marcia), costruito in calcestruzzo armato e lungo 126,49 metri.

Per la festa dell’inaugurazione – il 5 maggio – si fecero le cose in grande: vennero invitati i bersaglieri, i quali attraversarono di corsa il nuovo ponte, mentre in Adige un gruppo di canoisti liberarono in aria dei palloncini colorati. Alla sera venne offerto alla popolazione uno spettacolo pirotecnico, mentre Verona e l’Italia stavano vivendo gli ultimi fuochi del boom economico.